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Se abbiamo già avuto modo di analizzare la filosofia comunicativa che sottende alle strategie di inbound marketing, non abbiamo ancora dedicato spazio alla cosiddetta “vecchia scuola” della comunicazione massmediale, cioè quella che esisteva – e che tuttora esiste e svolge egregiamente il proprio compito – prima dell’era dell’avvento di internet e dei social network.

Stiamo parlando delle campagne di outbound marketing, di cui ci occuperemo nei paragrafi seguenti, cercando di definirne il significato e le principali modalità di azione.

Che cosa si intende per outbound marketing?

Il termine outbound letteralmente si traduce con la locuzione “in uscita”; perciò una strategia pubblicitaria di questo tipo, rispetto all’inbound marketing, prevede che sia il prodotto a cercare il cliente e non viceversa.

Se infatti le campagne SEO, le landing pages e la SEO sono strategie volte a stimolare la curiosità degli utenti, per poi indirizzarli verso un prodotto specifico, gli strumenti di outbound marketing opera all’esatto opposto, ossia cercano di arrivare per primi al cliente, indipendentemente dal fatto che gli interessino o meno.

Quali sono gli strumenti più efficaci di outbound marketing?

Tra gli esempi più classici di campagne di inbound marketing vi sono i volantini pubblicitari e le brochure, che spesso sono distribuite nella vostra casella di posta senza che a voi interessino.

Tra gli altri strumenti che incarnano questa filosofia comunicativa rientrano:

  • spot in tv;
  • spazi pubblicitari sui quotidiani;
  • spot radiofonici;
  • campagne di e-mail marketing;
  • banner e pubblicità pop-up sui siti web;
  • giornali pubblicitari e cataloghi da recapitare per posta.

Tutti strumenti di un modo datato, ma pur sempre efficace e ancora attuale, di fare comunicazione, che sfrutta maggiormente i mass media tradizionali.

Qual è l’obiettivo di questa strategia?

L’obiettivo principale di una strategia di outbound marketing è quello di far arrivare in modo unilaterale il messaggio all’utente, spesso con toni forti e con una sua massiva ripetizione nel tempo.

In questo modo si raggiungerà probabilmente la più ampia platea possibile, sperando di trasformare l’utente in questione in un potenziale cliente.

Tutto questo rappresenta l’esatto contrario di una campagna di inbound marketing: infatti quest’ultima si propone di comunicare in maniera pacata con gli utenti, cercando di instaurare un dialogo con essi, ma soprattutto cercando di fare in modo che siano proprio loro i principali interessati al messaggio da veicolare.

Per questo si cerca di creare articoli coinvolgenti, post con video virali e immagini accattivanti.

Quali sono le caratteristiche di una campagna pubblicitaria di questo tipo?

Questo modo di fare pubblicità ha un costo decisamente più elevato rispetto al marketing online di tipo inbound: infatti gli spazi su radio, tv e giornali hanno costi talvolta esorbitanti, in quanto l’audience potenziale è molto elevata. È quindi chiaro che una strategia di outbound marketing  adatta ad aziende con ampi budget pubblicitari.

Inoltre la chiave per il successo di una campagna di outbound marketing è la sua ripetizione nel tempo, in modo tale da arrivare alla più ampia platea possibile, il che fa alzare i costi dell’investimento  rispetto alle strategie online di una più moderna campagna inbound.


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