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Ha ancora senso parlare di e pensare a una strategia di email marketing? Serve, forse, fare un passo indietro e provarne a dare una definizione: si tratta di una forma di direct marketing che prevede l’invio di messaggi diretti agli utenti iscritti al proprio database, generalmente nella forma di newsletter o di comunicazioni appunto via posta elettronica. Espressa in questi termini potrebbe sembrare una tecnica di marketing invasiva e persino fastidiosa per l’utente, anche considerato il gran numero di comunicazioni commerciali indesiderate a cui è esposto ogni giorno, molte delle quali percepite come spam. Chi ha una certa esperienza nel campo, però, sostiene che nessun brand, nessun soggetto business dovrebbe rinunciare ancora a una strategia di email marketing dal momento che questa ha molti vantaggi.

Tutti i vantaggi dell’email marketing e due avvertenze

Il primo? Al contrario di quanto si potrebbe pensare, e salvo i casi in cui gli indirizzi email siano ottenuti con tecniche fraudolente, l’email marketing è una forma di permission marketing e si avvale di meccanismi di tipo opt in. In altre parole, serve il consenso esplicito del titolare di un indirizzo di posta elettronica perché questo venga inserito nel proprio database. Dal momento che c’è, insomma, una componente volontaria si ha una maggiore probabilità di rivolgersi a utenti potenzialmente interessati e sensibili ai propri messaggi. Senza contare che, in una certa misura, è possibile suddividere in cluster i propri contatti mail a seconda di caratteristiche ben precise e differenziare i messaggi in modo da provare ad aumentare ancora di più, se possibile, l’efficacia di una strategia di email marketing. È chiaro, a questo punto, che per fare marketing attraverso messaggi diretti di posta elettronica non si può rinunciare certo ai contenuti. Ne servono di creati ad hoc: una newsletter non può limitarsi a replicare contenuti che chiunque può trovare altrove; chi si è iscritto sente infatti di aver pagato un prezzo (i suoi stessi dati personali) e per questo di aspetta di avere in cambio qualcosa di esclusivo, così prevedere webinar, white paper, versioni scaricabili, quando non addirittura sconti e promozioni esclusive per i propri iscritti è una componente essenziale di una buona strategia di email marketing.

Altri due elementi non si dovrebbero trascurare, comunque, quando si opta per una strategia di questo tipo: il modo in cui ci si procura il database di indirizzi email e la piattaforma che si sceglie per gestire la propria newsletter. Nel primo caso le tecniche più comuni sono landing page con una call to action chiara che inviti, appunto, a iscriversi alla propria newsletter (le cosiddette squeeze page) o l’affitto e la co-gestione di liste di indirizzi, ma anche la raccolta durante eventi di settore può rivelarsi particolarmente utile. Quanto alla scelta della piattaforma per l’email marketing, invece, è resa indispensabile dal fatto che le comuni caselle di posta elettronica non permettono di gestire un numero così alto di comunicazioni, se non col rischio che vengano etichettate come spam: in circolo ce ne sono di diverse e cambia soprattutto il numero di contatti gestiti e quello di email inviabili.

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